14 risposte ad altrettante domande sul parquet

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Bello ma faticoso da mantenere? Caldo e naturale ma costoso? E poi perché scricchiola? Perché si chiama così? Chi l’ha inventato? Che fare se si bagna? Che finitura dovrei scegliere? Le domande sul parquet, soprattutto per chi sta pensando di acquistarlo, sono davvero molte. Abbiamo provato a mettere insieme alcune tra le più richieste e dare — quando possibile — una risposta, o perlomeno gli elementi per poter ragionare al meglio su cosa fare.

Perché il parquet si chiama parquet?

Una donna orientale dall'aria pensierosa è seduta a gambe incrociate sul pavimento in parquet in un salotto con sofà grigio e pianta da interni

Il termine parquet (si pronuncia parchè, con la e aperta) è un diminutivo del francese parc, che a sua volta deriva dal latino parricus, cioè recinto.
In origine la parola parquet definiva propriamente un piccolo recinto pavimentato con tavole. Tradizionalmente si fa risalire l’uso alla Reggia di Versailles, dove indicava la grande sala, pavimentata in legno, in cui il re riceveva i suoi procuratori.

Chi ha inventato il parquet?

La stanza di un antico palazzo rivestita interamente in legno, dal soffitto a le pareti, con pavimento in parquet a quadrotte

È una domanda a cui è impossibile rispondere dato che l’uomo usa pavimentazioni in legno da millenni. Pur non essendo arrivate fino a noi come reperti, ci sono prove piuttosto evidenti che qualche forma di parquet fosse usata fin dall’epoca degli antichi egizi e degli ittiti.
Già molto diffuso nel periodo del Basso Medioevo, il parquet per come lo conosciamo oggi si fa generalmente risalire al ‘500.

Qual è il parquet più famoso del mondo?

Dettaglio del parquet a quadrotte della Galleria degli Specchi nella Reggia di Versailles, in Francia

È sicuramente quello della Galleria degli Specchi, a Versailles, dove ancora oggi si può ammirare il caratteristico parquet a quadrotte (spesso definito proprio come “Stile Versailles”.
In giro per il mondo, tuttavia, ci sono molti esempi splendidi. Qui se ne possono ammirare alcuni, anche standosene comodamene a casa.

Tra le domande sul parquet: quale scegliere?

Un uomo sta valutando quale parquet acquistare in uno showroom di parquet

Questo dipende da innumerevoli fattori: il prezzo, lo stile di arredamento, la stanza in cui si usa (c’è molto calpestio? Potrebbe esserci un eccesso di umidità, come in cucina o in bagno?) e, non ultimo, il proprio soggettivo gusto personale.
Le essenze legnose con cui viene prodotto il parquet sono moltissime, e alcune di esse sono più adatte a particolari usi e ambienti. I legni esotici come ad esempio il doussié, l’iroko, il merbau, il teak, l’afrormosia si prestano perfettamente sia per i bagno che per l’uso esterno come decking.

L’essenza più venduta in assoluto è il rovere, che da solo, massello o prefinito, copre oltre l’80% del mercato dei pavimenti in legno.

Quanto costa un parquet?

Un lussuoso e luminoso salotto con molte finestre, soffitto a cassettoni in legno, molti sofà, un grande tappeto e un prezioso parquet

Altra domanda a cui è impossibile rispondere viste le tante variabili in gioco.
A influire è il tipo di essenza, la classe di aspetto, la provenienza, il formato e le dimensioni delle tavole o dei listelli, la tipologia (prefinito o massello) e la finitura (a olio, a vernice o a cera).

Che differenza c’è tra parquet prefinito e massello?

Una salotto moderno dallo stile minimale tutto sui toni del bianco e del legno naturale, con parquet con disegni geometrici esagonali

La principale differenza sta nel legno utilizzato.
Il parquet in legno massello è interamente costituito da legno nobile. Ogni elemento è prodotto a partire da un unico blocco di legno.
Nel prefinito, invece, il legno nobile costituisce solo lo strato superficiale (pochi millimetri, di solito non più di 3 o 4), che viene incollato su un supporto di legno povero o di multistrato.

La posa del prefinito è molto più rapida e il costo è generalmente meno elevato.
Il massello ha molte più possibilità di personalizzazione, tra cui spazzolature e sabbiature.

Cos’è il parquet flottante?

Un elegante salotto in stile nordico con influssi giapponesi con molte finestre, grande sofà angolare, grande tavolo da caffè, camino, parquet e soffitto con travi a vista

I classici metodi di posa del parquet prevedono i chiodi oppure la colla. Ma soprattutto negli ultimi anni c’è un’altra modalità molto gettonata, ovvero la posa flottante, che consiste nel poggiare semplicemente gli elementi sulla superficie sottostante senza fissarli, incastrando però tra loro i listelli.
I pregi di questo tipo di posa — che si impiega solo con parquet prefinito — è che si può facilmente rimuovere, costa meno e non rovina l’eventuale pavimento sottostante, che quindi può essere ripristinato in qualsiasi momento.

Come si pulisce il parquet?

Un uomo scalzo visto di profilo mentre, indossando le cuffie, passa uno spazzolone per pulire il parquet di un open space con cucina e salotto

È vero che un pavimento in legno ha bisogno di molta cura per preservare a lungo la sua naturale bellezza. Tuttavia la normale manutenzione quotidiana non è così impegnativa come spesso si tende a credere.
Per la consueta pulizia giorno per giorno, si userà semplicemente la scopa (ve bene anche quella elettrica: ne esistono addirittura di specifiche per parquet). Prestando le dovute attenzioni, si può adoperare anche un robot aspirapolvere.

Per quanto riguarda la pulizia più approfondita, sono assolutamente da evitare i macchinari a vapore così ammoniaca, alcol e candeggina (altamente sconsigliati anche diluiti), così come è preferibile usare poca acqua.

Per rimuovere lo sporco, esistono in commercio dei prodotti specifici, come il detergente neutro per parquet SolidClean della linea Solid di Renner. È a base acquosa e ha un ridotto contenuto di solventi.
Quando le macchie sono molto ostinate, si può ricorrere a SolidSuperClean.

Perché il parquet diventa nero?

Una luminosa stanza semivuota di una casa antica, con la luce del sole che entra dalle finestre e colpisce il parquet

Trattandosi di un materiale vivo, il legno è soggetto a cambiamenti di colore durante il corso della sua esistenza. È un processo del tutto naturale, chiamato ossidazione e causato dall’azione dell’aria e della luce, più precisamente dai raggi ultravioletti.
In pratica i raggi UV del sole reagiscono con le componenti fotosensibili del legno, che cambia appunto colore.
Per questo motivo gli oli e le vernici della gamma Solid di Renner Italia sono formulati con speciali filtri UV che ritardano l’ingrigimento.
Ad ogni modo i cambiamenti cromatici sono parte del fascino del parquet.

Perché il parquet scricchiola?

Dettaglio dei piedi scalzi di una donna, visti da dietro, che camminano su un parquet

Possono essere molte le cause che provocano lo scricchiolio.
Nel caso di parquet antichi potrebbe trattarsi di tavole fissate male o su supporti non adatti.
Per quanto riguarda i pavimenti più moderni, i motivi possibili sono molteplici: difetti di fabbricazione, errori nella posa, dilatazione degli elementi, sbalzi di temperatura
Durante il passaggio da una stagione all’altra, ad esempio, questo fenomeno si verifica più di frequente, proprio per via degli sbalzi climatici.

Che fare quando il parquet si bagna?

Una tazza rovesciata su un parquet, con dell'acqua fuoriuscita

Se si tratta di piccole quantità, è sufficiente asciugare prontamente l’area interessata.
Nel caso di grandi quantità, come ad esempio in seguito a un allagamento, è assolutamente necessario contattare un professionista per capire se il parquet si può salvare e come agire.

Uno degli inconvenienti che possono capitare è il rigonfiamento questo può essere dovuto a varie cause, tra cui problemi a livello di massetto.

Quanto dura un parquet?

Nonno e nonna giocano con nipotino e nipotina con le costruzioni di legno sul parquet

A patto di prendersene cura come si deve, e usando i prodotti giusti, come quelli della gamma Solid, un parquet può conservarsi per generazioni.

Dove si smaltisce un parquet da buttare?

Dei sacchi bianchi semitrasparenti con dentro, in verticale, delle assi di legno scartate

Tutti i materiali derivanti da attività di costruzione, demolizione e ristrutturazione sono considerati rifiuti speciali. Quindi il parquet non si può buttare nei cassonetti tradizionali o attraverso la raccolta porta a porta. Attenzione: nemmeno un singolo elemento.
Sono solitamente le ditte di installazione, ristrutturazione o demolizione a doversene occupare.

Sono meglio le finiture a vernice o a olio?

In uomo di cui si vede una mano e i piedi (con calzini) sta passando con un rullo dell'olio su un parquet

Entrambe le finiture hanno le proprie particolarità. La vernice crea un film sulla superficie del legno ed è sicuramente più protettiva. Richiede meno manutenzione, tuttavia, al momento di essere ripristinata, necessita di un intervento più invasivo: la levigatura. Questa può essere praticata solo un numero ridotto di volte perché va a consumare lo strato superficiale dei listelli.
L’olio, al contrario, va applicato regolarmente in quanto viene completamente assorbito dal legno. Permette però di andare a ritoccare anche piccole aree, e soprattutto non necessita di levigature e carteggiature. Basta semplicemente passare di nuovo il prodotto.

Nella gamma Solid di Renner Italia si può scegliere tra diversi oli e vernici, in base all’effetto desiderato, più o meno naturale. Sono tutti prodotti a base acquosa, non dannosi per la salute e l’ambiente.

Dettaglio della texture di un parquet in robiniaDettaglio di una tavola di legno di amaranto