Il parquet in afrormosia

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Ciascuna essenza del legno ha le proprie caratteristiche meccaniche ed estetiche, che la rendono più o meno adatta per particolari usi e ambienti. Scopriamo meglio il parquet in afrormosia: tipo di legno, utilizzo, pregi, difetti e consigli.

Da dove viene il parquet in afrormosia

Foresta nei pressi di un lago nella Repubblica Democratica del Congo

Il nome scientifico è Pericopsis elata e viene anche chiamato afromosia, african teak, kokrodua e assamela. Fa parte della famiglia delle leguminose ed è un albero dal fusto dritto, diffuso in tutta l’Africa equatoriale occidentale, tra Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Congo, Ghana, Nigeria e Camerun.
Può raggiungere un’altezza che varia tra i 25 e i 30 metri e un diametro di oltre un metro e mezzo, e sopravvivere anche 400 anni. La sua corteccia liscia è molto resistente al fuoco.

Quello dell’afrormosia è un legno molto duro e pregiato, caratterizzato da una venatura fine e stretta. L’alburno è di color bianco-giallastro, mentre il durame è bruno-dorato o bruno-oliva, piuttosto lucido. Con la stagionatura il durame cambia colore e diventa più tendente al giallastro, con riflessi dorati e striature brune.

Come viene utilizzato il legno di afrormosia

Salotto in stile moderno con parquet in afrormosia

Trattandosi di una specie tutelata in quanto a rischio di estinzione, il taglio e la lavorazione sono costantemente monitorati.
Il legno, per via della sua durezza e della sua resistenza, si presta a molti usi. I più diffusi sono quelli nel campo dell’arredamento, dell’ebanisteria e dell’industria navale.

Il parquet in afrormosia, per via delle caratteristiche del materiale, è indicato sia per interni che per esterni, anche in zone ad alto calpestio. Può essere impiegato al posto del teak, sia per il decking che per stanze come la cucina e il bagno. La sua eleganza, tuttavia, ne fa un potenziale protagonista per tutta la casa. La tendenza a scurirsi con l’ossidazione lo rende perfetto per abbinamenti con la pietra e il marmo, sia in contesti più classici che con stili d’arredamento contemporanei.

I pregi del parquet in afrormosia

Ambiente vuoto con parquet in afrormosia

  • Ha eccellenti doti di resistenza meccanica, stabilità e durabilità.
  • È un legno pregiato e di lusso.
  • È molto resistente all’umidità.
  • Si può tranquillamente usare con il riscaldamento a pavimento.

I difetti del parquet in afrormosia

  • Subisce una forte ossidazione: i toni virano verso il marrone scuro (ma può anche essere considerato un pregio).
  • È difficile da lavorare.
  • Ha prezzi elevati per via della scarsa reperibilità, della complessità della lavorazione e dei costi di trasporto (diffidare di parquet in afrormosia venduti a cifre basse).

Qualche consiglio per garantire la durata del parquet in afrormosia

Interno lussuoso con parquet

Dopo la posa può essere trattato a vernice oppure a olio, in base al tipo di protezione che si desidera e all’effetto sul legno. Il parquet oliato ha un aspetto finale più naturale, sia alla vista che al tatto, ma la manutenzione va fatta più spesso. La vernice, invece, protegge meglio da sporco, urti e graffi e si pulisce più rapidamente. Il ripristino della superficie, tuttavia è molto più rapido con l’olio.

In entrambi i casi, la gamma Solid di Renner Italia ha i prodotti giusti e si potrà scegliere tra vernici all’acqua con differenti livelli di gloss (lucentezza) e oli adatti sia per l’uso interno che per esterno.

Per una manutenzione giornaliera basterà passare l’aspirapolvere o usare un panno antistatico. Il lavaggio verrà svolto con un panno ben strizzato e dei detergenti specifici per legno, come SolidClean, un prodotto a base acquosa e a ridotto contenuto di solventi.

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