Il massetto per parquet: tutte le domande e le risposte

 In SOLID

Il pavimento sopra al quale camminiamo ha, sotto di sé, diversi strati. La base è detta solaio, ed è la struttura portante orizzontale che poggia sui pilastri e/o le murature e sostiene tutti i pesi: persone, mobili e pareti divisorie. Sul solaio si stendono e vengono fissati tutti i cavi di servizio — quindi le tubazioni elettriche e idrauliche — che poi vengono ricoperte dal sottofondo. Questo consiste in uno strato di materiale composito (solitamente cemento e argilla espansa oppure polistirolo o perlite espansa). Lo spessore è generalmente compreso tra i 7 e i 10 cm. Oltre a ospitare le tubazioni, la funzione del sottofondo è di livellare, distribuire i carichi tra il solaio e la struttura portante e offrire isolamento termico e acustico. Appena sopra il sottofondo, viene realizzato il massetto, ed è su di questo che viene posata la pavimentazione vera e propria. Vediamo quindi di capire meglio di che si tratta e di scoprire quale sia il massetto per parquet più indicato.

Prima di parlare del massetto per parquet cerchiamo di capire cos’è un massetto

Massetto per parquet

Chiamato anche cappa, oppure caldana, il massetto ha lo scopo di supportare il pavimento resistendo alle varie sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto. Serve anche per livellare ulteriormente la superficie e renderla omogenea e senza imperfezioni, ricevere la pavimentazione finale e aiutare a ripartire il carico appoggiato sui pavimenti.
Un massetto ben eseguito è un presupposto fondamentale per far sì che il parquet posato possa durare nel tempo senza rovinarsi.

Solitamente il massetto poggia sul sottofondo, ma possono verificarsi casi in cui quest’ultimo non è presente ed è dunque il massetto a svolgerne le funzioni.

Quanto è alto un massetto?

Altezza di un massetto

Lo spessore può variare molto da edificio a edificio, dipende infatti dal tipo di costruzione, civile o industriale, dalla pavimentazione che deve essere posata (legno, ceramica, PVC, lastre di cemento armato), dalla presenza o meno di un impianto di riscaldamento a pavimento e da eventuali strati aggiuntivi di isolante termico o acustico.

In linea di massima l’altezza va dai 3 agli 8 cm ma solo un professionista saprà valutare e consigliare lo spessore ideale, in base alle normative, alle esigenze tecniche e a quelle di chi abiterà l’ambiente.

Di che materiale è composto il massetto?

Il massetto è generalmente composto da tre materiali principali in proporzione tra di loro: un legante (a base di cemento o di solfato di calcio), un inerte e dell’acqua. Molto spesso vengono aggiunti materiali come il polistirolo, che serve per alleggerire, o il quarzo, che lo rende più tenace e liscio. Possono però essere incorporati anche altri additivi o materiali.

Quante tipologie di massetto esistono?

Posa di un massetto

Le tipologie sono tantissime perché dipendono dai materiali, dal tipo di confezionamento, dalla consistenza e dalla posa.

Classificazione del massetto in base al materiale:

  • a base di calce idraulica naturale: viene impiegato per la ristrutturazione di edifici storici e in bioedilizia;
  • in sabbia e cemento: è quello classico, realizzato in cantiere con sabbia, cemento e acqua;
  • in argilla espansa: è un prodotto premiscelato che assicura un’ottima resa sia a livello acustico che termico. È molto leggero.

Classificazione in base alla modalità di posa

Esistono due grandi famiglie:

  • il massetto autolivellante: ha una consistenza fluida e viene steso attraverso una pompa. Come suggerisce il nome stesso, si livella da solo;
  • il massetto a livellamento manuale o meccanico ha invece la consistenza di una terra umida e viene steso e livellato a mano oppure per mezzo di appositi macchinari (ad esempio la staggia vibrante).

Classificazione del massetto in base al confezionamento:

  • tradizionale: i componenti sono dosati e miscelati in cantiere. Questo di solito comporta tempi di lavorazione più lunghi;
  • premiscelato: generalmente si utilizza per l’autolivellante. È confezionato in sacchi o venduto sfuso e i componenti sono già nelle giuste proporzioni. È necessario solo aggiungere acqua nelle opportune dosi. Una variante è il massetto predosato, per il quale i componenti sono forniti già dosati in confezioni separate e vanno miscelati in cantiere.

Classificazione del massetto per tipologia costruttiva:

  • flottante (o desolidarizzato): è un massetto che non aderisce direttamente al sottofondo o al solaio. Al di sotto del massetto ci sarà quindi uno strato di materiale non comprimibile (ad esempio una barriera al vapore, consigliata nel caso si scelga poi di posare un parquet, perché evita la risalita dell’umidità fino alla pavimentazione e il conseguente rigonfiamento).
    Lungo il perimetro del massetto si inserisce invece uno strato di materiale comprimibile in grado di assorbire le deformazioni della struttura, le dilatazioni termiche e gli assestamenti, evitando così danni al massetto stesso e alla pavimentazione.
    Una ulteriore variante del desolidarizzato è il massetto galleggiante, che presenta un ulteriore strato di isolante termico e/o acustico;
  • aderente: è direttamente posato al sottofondo o al solaio. Può essere semplicemente a contatto oppure fissato. Il fissaggio può avvenire per via meccanica (chiodi, tasselli) o chimica (resine, leganti). Anche in questo caso si inserisce lungo il perimetro uno strato di materiale comprimibile;
  • per sistema di riscaldamento o raffrescamento a pavimento: è un massetto galleggiante (vedi sopra) che ospita le serpentine dell’impianto.

Che problemi può avere un massetto?

Un lavoro adeguato è indispensabile per evitare problemi alla pavimentazione e allo stesso massetto

I dislivelli e la non omogeneità della superficie, a causa di un’esecuzione grossolana e frettolosa, sono certamente gli inconvenienti più evidenti, che avranno come conseguenza una posa non ottimale della pavimentazione.

Possono inoltre verificarsi crepe, fessure e distacchi. L’origine può essere il ritiro del massetto durante la fase di presa e indurimento, oppure un non adeguato rinforzo vicino a pilastri e spigoli, o ancora la mancata installazione degli strati di materiale comprimibile sul perimetro.

Anche la troppa umidità è una nemica del massetto nel caso di errori di posa, materiali non idonei, costruzione in condizioni ambientali non adatte o tempistiche non rispettate.

Come dev’essere un massetto per parquet?

Installazione del parquet sul massetto

Se si vuole posare il parquet è importante che il massetto abbia delle caratteristiche ben precise. Prima di tutto dovrà essere omogeneo e non dovrà contenere impianti o tubazioni vicino alla superficie (per evitare che le continue variazioni di temperatura possano provocare dilatazioni o restringimenti del pavimento in legno).

Lo spessore ideale è attorno ai 5 cm, salvo diverse indicazioni da parte del professionista.
Come già accennato, una barriera al vapore è necessaria per impedire la risalita di umidità. Un materassino per l’isolamento acustico è pure consigliato.

Sono necessarie delle prove per verificare che il massetto sia idoneo per posare il pavimento in legno. Dovrà essere privo di avvallamenti o dossi, compatto, resistente alla deformazione.
Per qualsiasi dubbio o consiglio, è indispensabile contattare un professionista. Questi saprà aiutare e consigliare i lavori più adatti per la posa perfetta del massetto per il vostro parquet. E per il fondo, la finitura e la manutenzione, ci sono ovviamente i prodotti della gamma Solid di Renner Italia.

Come riconoscere la finitura di un parquetColla per parquet