6 cose da tenere in considerazione per valutare il parquet

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Come riconoscere parquet di qualità? Come scegliere pavimenti in legno? Sono le domande che si pongono più spesso tutti coloro che stanno pensando di far installare un parquet nel proprio spazio domestico o lavorativo. Partendo dal presupposto che ciò che influisce maggiormente sulla scelta è il budget a disposizione, ci sono degli aspetti chiave da considerare per valutare il parquet.
Vediamo quali.

Scegliere con molta attenzione dove acquistare il parquet

Dettaglio di un momento dell'acquisto di un parquet. Si vedono le mani di un venditore che mostra i campioni, e quelle di un cliente che sta ad ascoltare

Per acquistare un buon pavimento in legno è importantissimo — anzi, fondamentale — essere seguiti e consigliati da specialisti del settore. Le diverse essenze del legno hanno caratteristiche specifiche. Non esiste un tipo di legno perfetto: ce ne sono di più o meno adatti per ciascun ambiente, tipologia di uso e stile dello spazio da arredare.
Non basta entrare in un negozio specializzato, in un centro commerciale o in un supermercato e lasciarsi convincere da prezzi all’apparenza vantaggiosi. Bisogna prima informarsi, fare domande (molte domande), confrontare le offerte di diversi rivenditori.
L’ideale è affidarsi a un posatore di fiducia, o trovarne uno, così che possa aiutare ad orientarsi in quel “labirinto” di essenze, formati, lavorazioni, finiture e prezzi.

Trovare l’essenza giusta

Primo piano su diverse tipologie di tavole di legno, strette da una mano

Come già accennato, ci sono molte essenze di legno per il parquet. Ciascuna di esse ha le sue peculiari caratteristiche di robustezza, durezza, ossidazione, resistenza agli urti e allo sporco. Un’essenza che si presta bene all’uso in bagno non è detto che possa andar bene per il corridoio di un ufficio calpestato continuamente per 8 o 10 ore al giorno. E un parquet consigliato per il bordo piscina potrebbe non essere l’ideale per una stanza da letto.

Ci sono essenze più comuni e altre più rare e pregiate, come il rovere, il noce, il ciliegio, il castagno, l’olmo. E ve ne sono di autoctone e di esotiche. Tra queste ultime troviamo il teak, il mogano, il palissandro indiano, l’ebano, il tiger wood.

Il ciliegio, ad esempio, è adatto agli ambienti umidi ma è meglio non usarlo per gli esterni. L’abete — legno tenero — resiste perfettamente al riscaldamento a pavimento ma non ha una grande durata nel tempo. Il mogano, invece, non teme ambienti ad altissimo calpestio. Mentre il castagno, adoperato anche per le navi, sta senza problemi sotto a piogge torrenziali.

Verificare le certificazioni

Salotto e sala studio con arredamento moderno in stile scandinavo e parquet a spina di pesce

Ogni parquet ha una propria “carta d’identità”, che serve a verificare da dove proviene il legno e quali lavorazioni e trattamenti ha subito.
Esistono diverse certificazioni, alcune obbligatorie e altre facoltative. Produttori e posatori dovrebbero fornire tutte quelle relative ai prodotti. In caso contrario, è bene chiederle.

  • FSC® – Forest Steward Council®: questa certificazione internazionale dichiara che il legno arriva da foreste gestite in modo sostenibile e che il prodotto rispetta determinati standard ambientali, sociali ed economici.
    Analoga alla certificazione FSC c’è quella PEFC, che attesta la sostenibilità della gestione dei boschi dai quali proviene il legno.
  • Marcatura CE: indica che il prodotto soddisfa tutti quei requisiti essenziali previsti dall’Unione Europea in materia di sicurezza, salute pubblica e tutela dei consumatori.
  • Codice Trasparenza Parquet: è una certificazione, emessa dall’associazione EdilegnoArredo, nata per dare una corretta informazione sul pavimento e di tutte le fasi: dall’estrazione della materia prima al prodotto finito.
  • 100% Made in Italy Certificate: garantisce che si tratta di prodotti ideati e fabbricati interamente in Italia, con materiali naturali di qualità e nel rispetto del lavoro, della sicurezza e dell’igiene.
  • Certificati di rispetto degli standard: possono riguardare la reazione al fuoco, la presenza di VOC (i composti composti organici volatili, come la formaldeide e il pentaclorofenolo), l’uso di vernici all’acqua ecologiche (come quelle della gamma Solid di Renner Italia) ed eventuali altre caratteristiche. Si tratta di certificazioni rilasciate da appositi enti certificatori (uno di essi è il Catas®, specializzato nel settore legno e arredo) dopo opportuni test.

Puntare al formato più adatto

Tre tavole di parquet, posizionate a ventaglio sopra un parquet parzialmente posato

Le due grandi “famiglie”, per quanto riguarda il parquet, sono quella del massello, più pregiata, e del prefinito. Ci sono differenze sostanziali tra i due tipi.

  • Il listello in massello è costituito unicamente di legno nobile. Quindi se si scegli una pavimentazione in massello di radica — per fare un esempio — i listelli saranno solo e soltanto in radica, ciascuno ricavato da un unico blocco.
  • Negli elementi prefiniti, invece, il legno nobile è usato solo per lo strato superiore, incollato su un supporto di cosiddetto “legno povero” oppure su un multistrato. Il multistrato può avere diversi strati di legno o altri materiali a base di legno.
    Occorre fare attenzione allo spessore dello strato nobile. In un parquet prefinito di buona qualità questo non deve essere inferiore ai 2,5 mm. L’ideale è di almeno 5 mm.

Per quanto riguarda le dimensioni degli elementi, lunghezze, larghezze e spessori sono molto variabili. Anche i nomi cambiano da produttore a produttore. Non esistono standard, tuttavia i più comuni sono listoncino, listone e maxiplancia.

Conoscere la qualità estetica del parquet

Parquet con posa elaborata fatta di elementi esagonali e obliqui

Se si è in cerca di legno di prima qualità (colore uniforme, senza nodi, senza venature e imperfezioni) un fattore da tenere presente è la classificazione estetica del parquet.
I simboli che identificano, a livello europeo, le diverse categorie sono: cerchio, triangolo e quadrato. In Italia si possono trovare anche le diciture rigantino, prima e seconda scelta e nodino. Il rigantino è il più pregiato.

La superficie del parquet può essere inoltre modificata e impreziosita con diverse tecniche. Ci sono spazzolature, sabbiature, piallature…. E inoltre decapature, sbiancature, anticature e termotrattamenti.

Caso a parte sono i parquet intarsiati, vere e proprie opere d’arte realizzate da mastri artigiani specializzati.

Considerare la finitura

Posatore applica la finitura a un parquet in una mansarda

È lo strato che funge da rivestimento alla superficie del parquet. Serve a proteggere il legno dall’umidità, dalla luce, dallo sporco, dai liquidi che potrebbero caderci sopra, dal calpestio, da funghi e muffe, dal fuoco.
Le finiture sono dunque degli schermi protettivi. Nel parquet prefinito, come dice il nome stesso, le finiture sono già applicate, così da renderlo pronto all’uso immediatamente dopo la posa. Nel massello, invece, il trattamento di finitura va fatto dopo la posa.
È importante scegliere o sapere che tipo di prodotti sono stati usati, non solo per questioni estetiche e ambientali ma anche di salute delle persone che poi vivranno o lavoreranno a contatto con il parquet.

Le principali tipologie di finiture sono tre.

    • A vernice: formano un film protettivo sulla superficie. Sono i prodotti che proteggono il parquet di più e più a lungo. Possono essere trasparenti e non, e dare un effetto opacizzante o lucidante.
      Le vernici per parquet della gamma Solid di Renner Italia, tutte formulate all’acqua, sono SolidZero, Solid Nature, SolidClassic e SolidCrystal. Differiscono per l’effetto brillante (gloss) che donano al pavimento. Sono inoltre a ridottissimo contenuto di solventi. Non hanno sostanze problematiche per la salute o nocive per l’ambiente e contengono filtri UV che rallentano l’ingiallimento del legno esposto alla luce.
    • A olio: a differenza delle vernici, gli oli non formano una pellicola superficiale. Ciò che fanno, invece, è impregnare il legno. In questo modo l’aspetto e la texture naturali del parquet sono valorizzate e il materiale “respira” meglio.
      Consumandosi più rapidamente della vernice, il trattamento a olio va fatto con maggiore frequenza quindi c’è bisogno di molta più manutenzione rispetto alla vernice. Il prodotto si stende con pennelli o rulli. Nonostante sia meno resistente a sporco e urti, la finitura a olio ha il vantaggio di poter rimediare al problema con un semplice passaggio di olio di ripristino. Inoltre il prodotto si autoconsuma e non sfoglia, quindi non c’è bisogno di carteggiare.
      Sono quattro gli oli della gamma Solid di Renner Italia: SolidOil, per tutti i tipi di parquet; SolidOilNature, per i parquet chiari; SoliDeck, appositamente formulato per il parquet da esterno; e SolidOilLux, dall’effetto lucido. Tutti quanti sono all’acqua e hanno filtri UV. Come le vernici, sono a ridotto contenuto di solventi ed esenti da sostante dannose per ambiente e salute.
    • A cera: sono prodotti più o meno fluidi o viscosi. Mantengono l’aspetto naturale del legno ma la protezione che offrono è limitata e occorre fare manutenzione piuttosto spesso. Prima dell’applicazione delle cere si leviga il pavimento. La cera si stende con rulli o spazzole apposite e dopo l’essiccazione viene lucidata con delle spazzolatrici.

Area di un salotto elegante e minimal con parquet in legno a spina di pesce. Si vedono una cassettiera, una poltrona e uno specchio

Un parquet in larice disposto con disegno a spina di pesceElementi di parquet geometrico, alcuni da posare e altri già posati