Quale parquet si abbina meglio allo stile Shabby Chic
Se anche a te è capitato di innamorarti delle fotografie di ambienti Shabby Chic — con mobili vintage consumati, tessuti tenui e tocchi romantici che sembrano arrivare da un’altra epoca — saprai quanto sia importante scegliere il parquet giusto per completare questo stile dalla patina vissuta. Il legno non è solo il “pavimento sotto i piedi”, ma l’anima che lega tra loro i mobili bianchi sbiaditi, gli oggetti in ferro battuto e i tessuti floreali.
In questo articolo parleremo della scelta dell’essenza, del formato del parquet e della finitura Solid di Renner Italia per un risultato Shabby Chic perfetto, evitando errori che potrebbero appesantire un progetto di interni o, peggio ancora, renderlo troppo “forzato” e artificioso.
Indice
Cos’è lo stile Shabby Chic e quali emozioni evoca
Lo Shabby Chic nasce dal connubio tra chic e shabby, ovvero eleganza e trasandatezza in un unico stile.
La parola shabby evoca superfici logore, consumate dal tempo ma cariche di fascino: la bellezza nell’imperfezione, dunque. Questo contrasto crea un’atmosfera romantica e ricercata, diversa dalle mode passeggere.
Oggetti e mobili di recupero, come cassette di legno e vecchie persiane, diventano protagonisti. L’elemento distintivo è la riverniciatura con effetti sbiaditi o decapati. Una tecnica comunemente detta, appunto “shabby”, che include carteggiature leggere e applicazioni cromatiche studiate per simulare l’usura.
Il risultato è un ambiente che sembra vissuto, con storie impresse nei segni e nelle venature. Ogni graffio o scalfittura diventa un dettaglio prezioso, non un difetto da nascondere.
Questa tendenza — nata nelle campagne inglesi — mette insieme rustico, provenzale e mediterraneo, ed è ormai amata in tutto il mondo per la sua autenticità.
Come si coniuga tutto questo con un parquet nuovo, laddove uno antico, segnato dal tempo, probabilmente potrebbe sembrare l’unica soluzione?
Basta scegliere il parquet giusto. Bisogna tenere conto di diversi elementi: essenza, formato, tipo di posa, finitura e, soprattutto, contesto.
Nei prossimi paragrafi, li passeremo in rassegna uno a uno.
Le essenze ideali per un parquet Shabby Chic
- Rovere sbiancato:
colore naturale: ghiaccio o bianco;
venatura: marcata ma attenuata dalla sbiancatura;
mood shabby: atmosfera luminosa e delicata. - Frassino grigio:
colore naturale: grigio perla con sfumature;
venatura: lineare con venature morbide;
mood shabby: effetto “invecchiato” ma luminoso. - Pino riciclato:
colore naturale: giallo pallido/avorio;
venatura: nodato e irregolare;
mood shabby: look rustico e autentico. - Olmo spazzolato:
colore naturale: tortora chiaro;
venatura: la spazzolatura accentua venature e nodi;
mood shabby: texture materica e naturale.
Il rovere sbiancato e il frassino grigio creano un fondale neutro perfetto per mobili bianchi, mentre il pino riciclato e l’olmo spazzolato aggiungono subito quel tocco rustico che sembra fuori dal tempo.
Formati e posa consigliati
- Doghe larghe (120–180 mm): enfatizzano le venature e danno un senso di ampiezza alla stanza.
- Spina di pesce tradizionale o a spina ungherese: un pattern classico che, se realizzato con legno sbiancato, aggiunge movimento senza risultare troppo barocco.
Finiture Solid per lo stile “vissuto”
- SolidOilNature: idro-olio effetto sbiancato. Schiarisce delicatamente le essenze più chiare, lasciando un aspetto semitrasparente che esalta i contrasti shabby.
- SolidZero: vernice all’acqua a zero riflessi: crea film ultra opaco, “invisibile” al tatto, per simulare l’usura naturale del legno invecchiato.
- SolidCrystal: vernice all’acqua ad altissima brillantezza: dona un leggero punto luce sulle parti non “spuntate” dal tempo, per un gioco di contrasti.
Tutti i prodotti indicati sono caratterizzati da una eccellente resistenza all’abrasione e da un’ottima flessibilità, con un bassissimo contenuto di solventi e assenza di agenti nocivi per la salute e per l’ambiente, grazie alla base di resine poliuretaniche. I filtri UV integrati nelle formulazioni impediscono l’ingiallimento, preservando in modo duraturo l’aspetto naturale del legno.
Qualche “trucco” per fare la scelta giusta in base al contesto
Le combinazioni possibili, com’è evidente, sono molte. La scelta finale, tuttavia, dovrà essere la più adatta al contesto, cioè agli altri elementi della stanza: colori di pareti e soffitto, mobili, tende e tessuti, luce naturale e artificiale, ampiezza dello spazio.
Per questo è sempre consigliabile fare dei test:
- campionatura in loco: posiziona un listello di ogni essenza in angoli diversi della stanza, e osservarli sia con luce naturale che artificiale;
- simulazione dei mobili: metti uno stencil o un telo colorato sopra il legno per valutare l’abbinamento con gli arredi;
- finitura di prova: vernicia un piccolo campione con il ciclo scelto, per valutare lucentezza e resa reale.