Gli ecovillaggi: per chi ha scelto di vivere controcorrente, fra natura e condivisione.

 In SOLID

Gli Ecovillaggi in Italia e nel mondo raccontano di chi attraverso il contatto con la natura è tornato in contatto con se stesso.

Oggi con “passi di natura” vogliamo dedicare qualche riga agli ecovillaggi. In un periodo nel quale sempre più spesso manifestiamo da un lato, una spinta frenetica per un’evoluzione materiale capace di restituirci un ruolo definito nella società, dall’altro il desiderio di assecondare un contatto più forte e significativo con la natura, gli ecovillaggi hanno rappresentato per alcune persone l’opportunità concreta di trovare risposta ai propri bisogni.

Cosa sono gli ecovillaggi

Trovare una definizione univoca per gli ecovillaggi non è semplice, poiché confluiscono in questa dicitura microstrutture sociali con caratteristiche anche molto differenti fra loro.

Il 1994 è l’anno di fondazione del Global Ecovillages Network, anche detto Gen, la rete mondiale di ecovillaggi. Presentata ufficialmente l’anno successivo alla sua fondazione a Findhorn, comunità scozzese tradizionale che ne ospitò il primo meeting, abbiamo cercato qui una definizione dalla quale partire. Il GEN fa riferimento agli ecovillaggi come a centri abitati attuali e moderni all’interno dei quali gli individui convivono secondo principi di armonia, cooperazione reciproca e nel pieno rispetto della natura. Sperimentano nuove tecnologie, strumenti e abilità, attraverso i quali perseguire uno stile di vita sostenibile e pacifico, con caratteristiche distanti dalle più diffuse abitudini di vita.

Addentrandoci più nello specifico scopriamo che un ecovillaggio per essere definito tale, deve garantire la presenza di alcuni fondamentali requisiti:

  • La produzione di alimenti e beni in linea con i principi di sostenibilità ambientale, dunque deve garantire modalità produttive non dannose per l’ambiente.
  • La realizzazione di edifici attraverso tecniche costruttive ecologiche, rispettose dell’ambiente e della salute dell’individuo. La struttura edificata deve, in tal senso, contribuire alla salute della persona.
  • La condivisione di scelte e decisioni.
  • La presenza di spazi adeguati e dedicati alla crescita personale.
  • La presenza di rituali e celebrazioni comuni.
  • La presenza di servizi educativi per le comunità circostanti
ecovillaggi e agricoltura

Coltivazioni secondo i cicli naturali

Quanti sono gli ecovillaggi in Italia e nel mondo

Più numerosi di quanto non ci si aspetti, gli ecovillaggi sono a migliaia in lungo e in largo nelle diverse zone del mondo. Il continente americano è indubbiamente il territorio in cui sono più diffusi, circa 2000 comunità, mentre in Europa troviamo 250 comunità fra Irlanda e Gran Bretagna e a seguire presenze in Germania, Francia, Spagna e Portogallo. Per quanto riguarda l’Italia si considera la presenza di circa una trentina di comunità nelle diverse regioni.

A coordinarne presenza e attività e a sostegno della nascita di nuove esperienze assimilabili, troviamo la nostrana RIVE, Rete Italiana Villaggi Ecologici, un’associazione costituita da ecovillaggi, comunità, progetti di comunità ma anche singole persone accomunate dalla condivisione dei principi ispiratori della vita comunitaria e interessati a promuoverne la conoscenza e la diffusione. Sebbene le esperienze comunitarie possano essere anche molto differenti le une dalle altre per orientamento filosofico e organizzativo, tutte condividono un modello di vita responsabile, ispirato a principi sostenibili nel senso più ampio del termine, da un punto di vista ecologico, economico, spirituale e socio culturale. In questo senso l’esperienza dell’ecovillaggio è quella di un gruppo umano che soddisfa necessità e bisogni senza impoverire l’ambiente così come l’individuo, ma contribuendo alla loro evoluzione.

ecovillaggi e condivisione

Gli ecovillaggi si ispirano a principi di condivisione

Ecovillaggi in Italia: la Comunità degli Elfi e il Co Housing Rio Selva

Abbiamo scelto due fra le quasi trenta esperienze di ecovillaggi in Italia per descrivere comunità con caratteristiche diverse ma in fondo ispirate dal medesimo desiderio di condivisione, contatto e rispetto per la natura.

Il Popolo degli Elfi

Da circa trent’anni è stanziata sull’appennino, nei boschi circostanti Sambuca Pistoiese. Questa comunità, fra le più originali, è costituita da quattro piccoli villaggi insediati a poca distanza gli uni dagli altri ed altre coloniche, circa quattordici, raggiungibili solo a piedi. Solo alcune abitazioni sono dotate di luce elettrica altre sono completamente indipendenti. Le persone vivono in una dimensione di contatto pieno con la natura, lavorano la terra, intagliano il legno, allevano piccoli animali, secondo i cicli naturali della stagione, con una piena condivisione di tutte le attività ma senza alcun obbligo di partecipazione.

Sono circa 150 fra uomini, donne e bambini gli appartenenti più o meno stabili alla comunità degli Elfi; vivono in cascine e vecchie case coloniche concesse loro in usucapione dal Comune. La Comunità dal canto suo s’impegna in operazioni di cura del bosco, pulizia dei sentieri e delle sorgenti, opere dalle quali tutti possono trarre giovamento.

In occasione di manifestazioni pubbliche, raggiungono i centri abitati più vicini e vendono pizze biologiche da loro stessi preparate e cotte nei forni che hanno costruito. I proventi ottenuti sono a disposizione dell’intera comunità che li utilizza per l’acquisto di provviste alimentari e beni primari.

I bambini che crescono nella Comunità degli Elfi frequentano la scuola interna alla Comunità per l’intero ciclo elementare; questa è gestita da insegnanti che seguono la pedagogia Steineriana e li istruiscono secondo un metodo d’insegnamento libero e fondato sul contatto e l’esperienza con la natura. Secondo un accordo siglato con la scuola del paese più vicino, alla fine del ciclo elementare i bambini della Comunità degli Elfi possono sostenere gli esami come privatisti.

La Comunità celebra la festa dei raccolti; in occasione della luna piena tutti i villaggi si riuniscono, formano un cerchio e condividono; con lo stesso spirito vengono celebrate feste in occasione delle semine e dei raccolti, con canti e balli. È possibile per chiunque visitare la Comunità degli Elfi.

Il Co Housing Rio Selva

Dalla Toscana ci spostiamo in Veneto, in provincia di Treviso dove troviamo una comunità ecologica nata nel 2008 dal desiderio di una coppia neopensionata di condividere con dei coetanei la propria casa.

Malgrado l’idea originaria non sia mai riuscita a prendere forma, i padroni di casa non hanno rinunciato ai propri progetti. Sono intervenuti modificando la propria abitazione e il terreno a loro disposizione per realizzare alcuni appartamenti; si sono rivolti non più ai pari grado ma a un’utenza un po’ più giovane e hanno quindi dato vita ad un vero e proprio progetto di co-housing: appartamenti indipendenti con spazi comuni nei quali si svolgono attività pratiche di comune utilità, ludiche e di sviluppo della persona.

Fattoria didattica, agricoltura biologica e tante iniziative legate all’arte, alla musica e all’accoglienza. I cohouser continuano a mantenere il proprio lavoro al di fuori di Rio Selva, ma al loro rientro vivono una dimensione a stretto contatto con la natura e in stretta relazione gli uni con gli altri.

Esempi diversi di scelte controcorrente, quelle di chi tenta una via alternativa, per trovare un’altra interpretazione della propria esistenza, lontana da status e ruoli in cui fatica a riconoscersi, almeno secondo le modalità più consuete.

parquet in rovere