Ristrutturazione e responsabilità, cosa controllare prima di scegliere l’impresa

 In SOLID

Assumere un’impresa per i lavori di ristrutturazione è il primo passo – praticamente obbligato – per dare vita al sogno di avere la casa dei propri desideri. Eppure, nel compiere questo primo passo, bisogna metterci tanta attenzione perché non tutte le ditte sono uguali e le differenze potrebbero tramutarsi in complicazioni non solo economiche per il committente.

È il caso, infatti, di fare attenzione alle competenze e alle reali capacità certificate dell’azienda che si intende scegliere e il perché è presto detto.

ristrutturazione

La normativa, e con essa la giurisprudenza, individua in capo all’impresa esecutrice dei lavori la responsabilità per eventuali danni a terzi. Questo perché proprio all’impresa sono demandati gli oneri relativi alle certificazioni necessarie ad eseguire i lavori, il controllo della sicurezza sul cantiere e dunque anche responsabile dei lavori eseguiti, ovviamente.

Ma nell’ultimo periodo, forse per il proliferare di imprese non perfettamente in regola con i requisiti normativi richiesti, la dottrina si sta orientando verso una nuova interpretazione della responsabilità verso terzi derivanti dall’esecuzione delle opere. Esistono infatti vincoli e limitazioni per il corretto operare delle imprese sul mercato, sia con riguardo a materiali che a modalità operative e, in talune ipotesi, anche con riguardo alla sussistenza di precisi requisiti professionali per particolari attività. In linea generale per ragioni di sicurezza, più che per ragioni economiche di mercato.

La ristrutturazione al giusto prezzo: ma qual è il giusto prezzo?

Provare a risparmiare qualcosa scegliendo un’impresa non perfettamente in regola, quindi, può portare il committente – in caso di danni a terzi – ad essere responsabile per essere venuto meno al suo dovere di controllo all’origine, ovvero proprio nel momento dell’individuazione del soggetto a cui affidare l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione. Un’impresa priva della capacità e dei mezzi tecnici necessari alla commessa assegnata, infatti, è considerata manifestamente inidonea a svolgere quel lavoro senza che si determinino situazioni di pericolo per i terzi.

Così, il momento in cui è necessario valutare l’idoneità dell’impresa, è proprio quello in cui si sceglie a chi affidare i lavori. Qui nasce però un primo, evidente conflitto tra alcuni interessi del committente e prescrizioni normative perché tra i requisiti atti a valutare l’idoneità dell’impresa non c’è quello dell’affidabilità patrimoniale della ditta, un dato che invece per ogni committente risulta spesso e volentieri fondamentale per non rischiare di ritrovarsi con i lavori incompleti e un’impresa appaltatrice fallita.

Per presentarsi al vaglio dell’idoneità da parte del committente, le imprese potranno far riferimento alla normativa UNI 11556 che racchiude i criteri di valutazione che le imprese devono superare per essere giudicate idonee dal committente. Facile intuire che anche il committente farebbe bene a dare un’occhiata alla normativa per sapere cosa cercare esattamente in un’impresa onde evitare il rischio di essere responsabile per danni a terzi.

Per non sbagliare, dunque, è sempre meglio affidarsi non solo a professionisti certificati che a loro volta saranno sempre decisi ad utilizzare materiali e prodotti di qualità, come le vernici per parquet della gamma Solid 

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